Credito d’imposta beni strumentali 2021: cosa sapere per ottenere l’agevolazione

Credito d’imposta beni strumentali 2021: cosa sapere per ottenere l’agevolazione
Il credito d’imposta beni strumentali 2021 rappresenta un’importante opportunità per tutti coloro che gestiscono un’attività imprenditoriale. Per ottenere questa agevolazione, prevista dall’ultima Legge di Bilancio, è necessario però conoscere quali sono i beni ammissibili, i requisiti richiesti e la documentazione da presentare.
La dottoressa Natalina Gatti, che ha realizzato anche un’esaustiva guida in merito, offre consulenza per startup e PMI.
Chi è la dottoressa Natalina Gatti
Natalina Gatti è Dottore Commercialista & Revisore Legale dei Conti. Grazie alla sua consulenza e ai suoi consigli, molte realtà imprenditoriali hanno potuto aggiungere il successo e accedere a importanti agevolazioni.
Pur essendo specializzata soprattutto in startup innovative e PMI, la dottoressa Natalina Gatti ha ampie competenze e, dal 2010 è anche Custode Giudiziario e Delegato al Compimento delle Operazioni di Vendita del Tribunale di Roma. Dal 2019 a oggi, la dottoressa Natalina Gatti è tra i Gestori dell’Organismo di Composizione della Crisi dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma.

Qual è l’ambito temporale per il credito d’imposta beni strumentali 2021

Si può usufruire del credito d’imposta beni strumentali 2021 dal 16 novembre 2020 fino al 31 dicembre 2022. In realtà, questo ambito temporale si amplia fino al 31 dicembre 2022, ma in questo caso è necessario attestare che l’ordine dei beni che si intendono agevolare sia stato già accettato dal venditore ed effettuato il versamento di almeno il 20% del costo del bene.
Attenzione, però, perché le condizioni per richiedere il credito d’imposta variano sia in base ai soggetti beneficiari, sia alla tipologia di investimento. Alcuni soggetti, poi, come le aziende in liquidazione, ma non solo, potrebbero essere esclusi dal credito d’imposta. Ecco perché è necessario richiedere la consulenza a un professionista esperto.

Quali sono i beni esclusi dall’agevolazione credito d’imposta

Il credito d’imposta beni strumentali 2021 permette di ottenere l’agevolazione principalmente per quei beni, anche tecnologicamente avanzati, che sono inerenti con l’attività d’impresa. Quindi, si capisce facilmente che non tutti i beni sono agevolabili e alcune tipologie sono esclusi dal credito d’imposta.
In particolare non sono agevolabili:
  • veicoli e gli altri strumenti di trasporto indicati all’art. 164 co. 1 del TIUR,
  • beni con un coefficiente di ammortamento minore del 6,5%,
  • fabbricati e costruzioni,
  • altre tipologie di beni, il cui elenco si trova nell’allegato 3 alla L. 208/2015, sono da ritenersi esclusi dal credito d’imposta.

Perché è importante l’annotazione in fattura e come fare per sanare la situazione

Per richiedere l’agevolazione credito d’imposta beni strumentali 2021 è necessario che la fattura d’acquisto dei beni riporti una specifica dicitura. In assenza del testo “Bene destinatario delle agevolazioni di cui all’art. 1, commi da 1501 a 1063, della legge 30 dicembre 2020, n. 178”, si può cercare comunque di richiedere il credito s’imposta grazie a una sanatoria concessa dall’Agenzia delle Entrate.
Infatti, se l’acquisto è stato già effettuato, ma manca la specifica l’annotazione in fattura, è possibile aggiungere un timbro indelebile sul documento cartaceo oppure allegare una nota integrativa al documento in formato digitale che, però, andrà conservata con lo stesso.

Perizia asseverata e attestato di conformità: sempre consigliati per richiedere il credito d’imposta

Un’ulteriore documentazione da allegare alla domanda per ottenere il credito d’imposta beni strumentali 2021 è la perizia asseverata o l’attestato di conformità. Entrambi i documenti si pongono come finalità quella di evidenziare che i beni acquistati siano in linea con l’attività imprenditoriale e, quindi, ammissibili per l’agevolazione.
La perizia asseverata viene redatta da una figura professionale, quale un ingegnere o un perito industriale iscritto all’apposito albo professionale. Si tratta di un documento notorio ad elevato contenuto tecnico che, anche se in alcuni casi è facoltativo, andrebbe comunque sempre allegato.
L’attestato di conformità è valido e, viene emesso da un ente di certificazione accreditato e ha lo stesso scopo della perizia asseverata.

Girolamo